Casi studio - 4 Giugno 2025

Affiancamento specialistico per redazione EPD di prodotto

Il progetto in sintesi

Affiancamento tecnico-specialistico per la redazione dell’EPD di prodotto per profili strutturali in PRFV (vetroresina)

Luogo
Udine (UD)

Periodo
2024 / 2025

Committente
M.M. S.r.l. a socio unico

Servizi Gesteco forniti
- Studi carbon footprint
- Raccolta e validazione dati primari ambientali
- Modellizzazione LCA cradle-to-grave con SimaPro (Ecoinvent 3.10)
- Applicazione norme ISO 14025 e EN 15804+A2
- Redazione EPD (Environmental Product Declaration - EPD)
- Supporto verifica di terza parte e registrazione EPD

Tempi di realizzazione
1 anno

Info commessa

Esigenze

Comunicare in modo trasparente le prestazioni ambientali attraverso una Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) per una selezione di profili strutturali in PRFV.
Era necessario realizzare uno studio LCA conforme agli standard internazionali (ISO 14040, ISO 14044), per garantire la tracciabilità e la solidità metodologica dei dati forniti.
L’intento inoltre era quello di soddisfare i requisiti di sostenibilità e generare una base tecnica affidabile su cui fondare scelte industriali e strategiche orientate al miglioramento continuo.

Criticità

Assenza di studi di benchmark consolidati per il materiale composito PRFV, in particolare sul processo di pultrusione, e complessità nella modellazione del fine vita.

Risultati

Ottenimento dell'EPD riferita a 1 kg di profilo pultruso in PRFV, con la valutazione di oltre 30 indicatori ambientali.
Abbiamo inoltre affiancato il cliente nel processo di verifica da parte dell’ente terzo indipendente, garantendo il rispetto delle regole e la qualità documentale necessaria per la registrazione sul portale del program operator EPD International.

Il contesto

Fondata nel 1977, M.M. è un player affermato a livello europeo nella fornitura di soluzioni in PRFV, che spaziano da grigliati e profili fino a carpenterie come passerelle, parapetti, scale, piattaforme di lavoro, recinzioni e cancelli. Tutti i prodotti sono progettati per soddisfare le esigenze di applicazioni complesse in molteplici ambiti, tra cui i settori industriale e infrastrutturale.

In linea con una strategia industriale che integra da tempo i temi ambientali nei propri processi decisionali, l’impresa ha scelto di dotarsi di una Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) per una selezione di profili pultrusi, affidando a Gesteco il supporto tecnico-scientifico per la realizzazione dello studio.

L’obiettivo: strategia ambientale in chiave industriale

M.M. ha intrapreso questo percorso pionieristico, in un momento in cui gli studi LCA e le EPD applicati ai materiali in PRFV erano ancora poco diffusi nel settore.

Le prime tappe sono state gli studi di carbon footprint, sempre realizzati con il supporto di Gesteco, che hanno permesso di acquisire familiarità con la misurazione degli impatti ambientali e di sviluppare un primo sistema di raccolta e gestione dei dati.

Questo primo approccio ha permesso all’azienda di costruire nel tempo una nuova sensibilità ambientale, migliorando la gestione interna dei dati e dei processi produttivi.

In un contesto in cui i requisiti ambientali sono sempre più presenti nei capitolati, negli appalti e nei sistemi di valutazione, M.M. aveva l’esigenza di:

  • mettere a disposizione dei propri clienti dati ambientali verificabili e trasparenti;
  • essere conforme a normative e standard tecnici riconosciuti;
  • costruire una base conoscitiva solida per future scelte progettuali e industriali.

L’EPD è diventata quindi non solo uno strumento di comunicazione trasparente e tecnica, ma anche un elemento operativo, utile a posizionarsi con credibilità in mercati sempre più regolamentati.

Il percorso verso l’EDP di prodotto

La Dichiarazione Ambientale di Prodotto è stata redatta secondo la EN 15804:2012+A2:2019 (Regole quadro di sviluppo per categoria di prodotti da costruzione) e in conformità alla ISO 14025:2006 (etichettatura ambientale di tipo III).

La metodologia utilizzata, LCA (Life Cycle Assessment), consente di valutare gli impatti ambientali di un prodotto lungo l’intero ciclo di vita, adottando una visione sistemica e integrata delle attività industriali.

Riferimenti normativi

Il riferimento normativo utilizzato per l’impostazione metodologica è rappresentato in particolare dalle norme:

  • UNI EN ISO 14040:2021 (Gestione ambientale – Valutazione del ciclo di vita – Principi e quadro di riferimento)
  • UNI EN ISO 14044:2021 (Gestione ambientale – Valutazione del ciclo di vita – Requisiti e linee guida).
A differenza dell’approccio tradizionale, che si limita a considerare singole fasi, la LCA analizza tutte le trasformazioni, dalla materia prima fino allo smaltimento a fine vita.

Le fasi di affiancamento del cliente

Gesteco ha affiancato M.M. nelle seguenti fasi:

  • definizione degli obiettivi e dei confini del sistema;
  • raccolta e organizzazione dei dati ambientali;
  • modellizzazione LCA;
  • redazione della documentazione;
  • gestione del processo di verifica, affidata a DNV Business Assurance Italy S.r.l., ente terzo accreditato.

Gli strumenti e la metodologia

Per la realizzazione dello studio LCA sono stati utilizzati strumenti specifici come il software SimaPro (versione 9.6.0.1) e il database Ecoinvent 3.10 (allocation, cut-off by classification), integrati da fogli di calcolo sviluppati internamente da Gesteco per la gestione dei dati di inventario.

L’analisi LCA è stata condotta seguendo la metodologia EN 15804 + A2, utilizzando i fattori di caratterizzazione ambientale dell'Environmental Footprint 3.1 elaborati dalla Commissione Europea.

Il risultato finale dello studio è stato la definizione di una carta d'identità ambientale riferita all’unità funzionale di 1 kg di profilo pultruso in PRFV, con la conseguente quantificazione – nelle varie fasi del ciclo di vita – di diversi indicatori ambientali, come ad esempio:

  • Cambiamento climatico (GWP total, GWP fossil, GWP biogenic, GWP luluc, GWP-GHG)
  • Potenziale di riduzione dello stato di ozono (ODP)
  • Acidificazione (AP) ed eutrofizzazione (EP) - acqua dolce, marina, terrestre -
  • Formazione di ozono fotochimico (POCP)
  • Uso di risorse fossili, minerali e metalli (ADP)
  • Consumo di acqua (WDP e FW)
  • Energia primaria rinnovabile e non rinnovabile (PERE, PENRE, ecc.)
  • Rifiuti pericolosi e non pericolosi (HWD, NHWD)
  • Flussi di output come riciclo, recupero e riutilizzo
  • Indicatori addizionali come tossicità umana, ecotossicità e particolato.

L’analisi dei risultati ha consentito a M.M. di effettuare una valutazione tecnica dettagliata delle diverse fasi e processi che compongono il ciclo di vita del profilo, evidenziando con precisione quali generano i maggiori contributi agli impatti ambientali e quali risultano meno significativi.

Questa fase interpretativa, parte integrante del metodo LCA secondo le norme di riferimento (ISO 14040 e ISO 14044), ha rappresentato un momento cruciale per orientare le riflessioni aziendali.

Le informazioni ottenute sono state utilizzate per individuare le aree su cui intervenire in modo specifico, con l’obiettivo di intraprendere azioni di miglioramento ambientale tecnicamente fondate, in grado di produrre effetti misurabili e durevoli sulla riduzione dell’impatto ambientale complessivo del prodotto.

La sfida: gestione dei dati e costruzione del modello

Il progetto ha richiesto un importante lavoro di ricostruzione dei dati primari, in particolare da alcuni fornitori coinvolti nelle fasi a monte della produzione. La raccolta di informazioni ambientali affidabili e coerenti con le regole del sistema EPD ha rappresentato una delle fasi più delicate e strategiche del processo.

Una delle principali criticità emerse nella realizzazione dello studio è stata l’assenza di dataset di riferimento affidabili per il processo di pultrusione. Non essendoci dati consolidati né studi di settore disponibili in letteratura, è stato particolarmente complesso validare le informazioni raccolte.

Per la realizzazione del modello, sono stati quindi utilizzati dati primari raccolti direttamente presso fornitori di fiducia.

Si è poi resa necessaria un’accurata attività di ricerca, sia su fonti scientifiche che di settore, al fine di costruire una base solida su cui strutturare l’inventario del ciclo di vita. Questo ha rappresentato un passaggio fondamentale per assicurare la robustezza e la trasparenza del modello sviluppato.

Anche la modellizzazione del fine vita del PRFV, in assenza di una filiera di riciclo consolidata a livello europeo, ha richiesto un lavoro accurato di documentazione e allineamento metodologico, in linea con quanto previsto dalle regole di categoria.

I risultati e la pubblicazione sul portale EPD International

Grazie a questa certificazione, M.M. dispone di una base informativa strutturata, conforme e verificata, che consente:

  • l’accesso a gare e capitolati,
  • una maggiore credibilità nella comunicazione con progettisti e clienti,
  • una lettura oggettiva delle prestazioni ambientali dei propri profili pultrusi.

L’adozione dell’EPD rafforza la capacità dell’azienda di operare in contesti tecnici avanzati, dove la documentazione ambientale rappresenta una condizione sempre più spesso necessaria per partecipare o qualificarsi.

L’EPD è oggi pubblicata nel portale internazionale EPD International.

L’approccio integrato di Gesteco

Abbiamo gestito l’intero progetto EPD con un approccio integrato, basato su metodologie consolidate, aggiornamento normativo continuo e capacità di adattamento alle dinamiche industriali reali.

Grazie alla presenza, tra le diverse competenze interne, di una solida conoscenza del settore delle costruzioni, siamo in grado di comprendere le esigenze specifiche di prodotti destinati a questi contesti e di offrire un supporto coerente con le aspettative normative e prestazionali del comparto.

Inoltre, il nostro laboratorio è spesso un elemento strategico: ci consente di conoscere a fondo le caratteristiche dei materiali e di contribuire in modo mirato alla raccolta dei dati tecnici necessari.

Il nostro contributo non si è limitato alla modellizzazione ambientale, ma ha incluso l’organizzazione del flusso informativo, il raccordo tra reparti e l’interpretazione tecnica delle norme, rendendo il processo solido, trasparente e replicabile.

Uno strumento analitico a servizio della strategia industriale

Per M.M., l’EPD non è un punto di arrivo. È un riferimento operativo da cui partire per pianificare azioni, qualificare l’offerta tecnica e affrontare i mercati con maggiore preparazione. Ma è anche, e soprattutto, una base analitica su cui riflettere in chiave strategica: conoscere l’impatto ambientale dei propri prodotti significa poter valutare, con metodo, opportunità di ottimizzazione nei processi, nelle materie prime o nella supply chain, con l’obiettivo di ridurre le pressioni ambientali nel tempo.


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Per Gesteco, progetti come questo dimostrano che la sostenibilità non si dichiara: si costruisce, con dati, metodo e visione.

E si rinnova nel tempo, perché la disponibilità di informazioni ambientali dettagliate consente di alimentare cicli di miglioramento continuo, trasformando la rendicontazione in una leva di innovazione e crescita responsabile.

Abbiamo scelto di dotarci di una EPD per offrire dati affidabili ai nostri interlocutori e per avere a nostra volta un quadro chiaro degli impatti ambientali dei nostri prodotti. È uno strumento tecnico, utile per le gare, per i progettisti, ma anche per noi: per prendere decisioni più consapevoli e supportare con dati le nostre scelte industriali.

Emanuel Morandini
CEO – M.M.