Gesteco ha scelto con entusiasmo di sostenere un'occasione unica per la città di Udine e per il nostro territorio. La mostra ha aperto il 16 ottobre dello scorso anno a Casa Cavazzini e si sta dimostrando un vero successo per l'affluenza e il seguito ottenuto. Fino al 27 marzo 2022 l'esposizione darà modo ai suoi visitatori di ammirare opere prestigiose imperdibili e di estremo valore artistico, tra cui 11 capolavori inediti mai esposti prima. La mostra La forma dell’infinito si sta già rivelando un evento di portata eccezionale, senza precedenti, che trasformerà Udine in una città di spettacolare richiamo in Italia e in Europa per gli amanti della grande arte.
Le sale del museo di arte moderna e contemporanea del capoluogo friulano stanno per diventare lo spazio teatrale dove 50 opere strepitose, come attori che vivono e parlano, avvinceranno i visitatori in un racconto capace di toccare il cuore e l’intelligenza e di stupire con colpi di scena di bellezza e privilegi assoluti. Ospiterà anche il dipinto Natura morta davanti a “L’Espérance” di Paul Gauguin (Parigi 1848 - Hiva Oa 1903), un vero e proprio testamento spirituale dell’artista.
La mostra La forma dell’infinito è una chiave per entrare nell’arte moderna e contemporanea, scoprendone l’intenzione fondamentale: rendere visibile che l’infinito è in agguato dietro la prima apparenza delle cose e che nel cuore umano abita un’immensa aspirazione all’infinito o un’acerba pena nel caso lo si ritenga irraggiungibile.
Un viaggio di cento anni di bellezza, dal figurativo all’astratto, nell’atmosfera mistica delle sale di Casa Cavazzini, in contatto privilegiato con opere da capogiro, firmate dai più grandi geni dell’arte degli ultimi due secoli: Claude Monet, Paul Cézanne, Alfred Sisley, Henri Matisse, Dante Gabriele Rossetti, Michail Nesterov, František Kupka, Vasilij Kandinskij, Aristarch Lentulov, Natal’ja Gončarova, Odilon Redon, Maurice Denis, Jacek Malczewski, Mikalojus Čiurlionis, Nikolaj Rerich, Medardo Rosso, Umberto Boccioni, Pablo Picasso, Emilio Vedova, Ernst Fuchs, Hans Hartung e altri ancora.
Già il tema della mostra dischiude porte su vasti paesaggi dell’anima. Secondo il progetto voluto dal curatore, Don Alessio Geretti – sacerdote udinese e direttore artistico delle mostre di Illegio – La forma dell’infinito è infatti una chiave per entrare nell’arte moderna e contemporanea, anche per coloro che normalmente faticano a comprenderla, scoprendo una delle intenzioni fondamentali che hanno animato tanti pittori dalla fine dell’Ottocento e per tutto il corso del Novecento: rendere visibile l’infinito che dietro la prima apparenza delle cose sussurra alla mente e al cuore umano.
L’uomo non può comprendere nulla di se stesso, della sua condizione, della sua grandezza e della sua inquietudine, se non rendendosi conto d’essere un’immensa aspirazione all’infinito. Perciò esiste l’arte: non per produrre decori frivoli né per riprodurre le fattezze di ciò che abbiamo sotto gli occhi, ma per dare forma a quella tensione all’infinito, incantevole e misteriosa, che ci rende unici nell’universo.
Tra pennellate e colori, paesaggi mistici e astrazioni audaci, i capolavori dei più grandi geni dell’arte, specialmente dall’Impressionismo in avanti, sollevano il velo del mondo visibile e lasciano affiorare sulla superficie dei quadri gli enigmi, le nostalgie, le ricerche di chi percepisce l’altro lato della realtà, o il dolore della finitezza senza prospettive di chi si convince che non c’è risposta alla domanda di infinito che ci portiamo dentro.
Dal 16 ottobre 2021 al 27 marzo 2022 è possibile accedere alla mostra in piccoli gruppi di persone, per garantire la salute e il rispetto delle normative vigenti.
Di seguito gli orari di apertura:
Lunedì 14.00 – 18.00
Martedì, Mercoledì, Giovedì 9.00 – 18.00
Venerdì, Sabato, Domenica 9.00 – 19.30